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9 marzo: il cambiamento delle strutture

Sabato 9 Marzo presso la Sala A. Roscelli delle Immacolatine di Piazza Paolo Da Novi, quinta ed ultima assemblea cittadina aperta a tutti all’interno del percorso che, da novembre 2023 a marzo 2024, ci ha condotto ad approfondire le 5 linee guida della CEI per la fase sapienziale, per sintetizzare proposte concrete di cambiamento.

Come per i precedenti incontri, abbiamo lavorato in piccoli gruppi, con il metodo della conversazione spirituale, per lasciare esprimere tutti e favorire l’ascolto e la sintesi. Alla fine di tutti gli incontri avremo un documento condiviso da trasmettere al Sinodo nazionale.

Il tema al centro di questo appuntamento è “Il cambiamento delle strutture”. Nel biennio di ascolto è emersa la necessità della verifica delle strutture, legata all’esigenza di rimettere al centro delle comunità l’annuncio e la missione. Per favorire l’incontro del Vangelo con il mondo, le strutture ecclesiali devono mantenere la loro funzione di strumenti e risorse evitando, al contrario, di diventare pesi e ostacoli.

La cornice complessiva entro cui condurre il discernimento su questa area tematica è quella indicata da papa Francesco in Evangelii Gaudium: «Sogno una scelta missionaria capace di trasformare ogni cosa, perché le consuetudini, gli stili, gli orari, il linguaggio e ogni struttura ecclesiale diventino un canale adeguato all’evangelizzazione del mondo attuale, più che per l’auto-preservazione. La riforma delle strutture, che esige la conversione pastorale, si può intendere solo in questo senso: fare in modo che esse diventino tutte più missionarie» (n. 27).

Sono tre i sottotemi su cui ogni gruppo potrò scegliere di confrontarsi. 

1. Strutture materiali (chiese, canoniche, centri culturali, strutture educative e assistenziali…)
Il patrimonio di strutture materiali a disposizione delle comunità è ingente e diversificato. A tutti i livelli, la loro gestione richiede risorse economiche non sempre disponibili, competenze specifiche e visione prospettica (scopri di più nella scheda).

2. Strutture amministrative (forme organizzative, figure, strumenti della gestione…)
La fase di ascolto ha fatto emergere il grande carico che grava sui parroci, oberati da responsabilità amministrative crescenti. Occorre per questo riflettere su come coinvolgere di più e meglio i laici nella gestione, con deleghe specifiche e procure efficaci (scopri di più nella scheda).

3. Strutture pastorali (parrocchie, unità e comunità pastorali, uffici di curia…)
La fase di ascolto ha evidenziato il bisogno di pensare una pastorale “in uscita”, secondo lo stile indicato in Evangelii Gaudium, che serva ad abitare i luoghi “di soglia” e a favorire il dialogo con le realtà della povertà, dell’emarginazione, della solitudine e dell’esclusione. Allo stesso tempo emerge con forza la necessità di rimettere al centro l’ascolto e lo studio della Parola di Dio, così come di dedicare tempo alla preghiera personale e comunitaria. Viene sottolineato con insistenza il bisogno di passare da una “pastorale degli eventi” a una “pastorale della vita quotidiana” (scopri di più nella scheda).